Giotto è un cane di razza Border Collie di 6 anni, che durante questo periodo di emergenza ci è stato portato perchè presentava da un paio di giorni debolezza, apatia e anoressia.
Durante la visita clinica è stato subito evidente dal colore della mucosa della bocca, che il cane era molto anemico. Il colore delle mucose ci può dire molto sullo stato di salute del cane. In questo caso Giotto aveva le mucose pallide, color porcellana, segno di una grave anemia.
Abbiamo eseguito quindi degli esami del sangue che hanno confermato che l'ematocrito era gravemente diminuito. Il fatto che Giotto è un cane giovane e che spesso è lasciato libero ci ha fatto sospettare che potesse aver ingerito veleno per topi.
I nuovi rodenticidi agiscono dopo circa 10-15 giorni dall'ingestione; il loro meccanismo di azione consiste nel diminuire la coagulazione del soggetto ed è dose dipendente (quantità maggiori di veleno provocano emorragie più gravi). Ogni microtrauma sia interno che esterno quindi, provoca emorragie che non si fermano più e che possono portare a morte l'animale.
Abbiamo quindi eseguito un profilo ematico coagulativo che ci ha confermato che si trattava proprio di avvelenamento da rodenticidi.
Giotto è stato quindi ricoverato e gli sono state somministrate subito delle terapie endovenose di vitamina K.
Nella fase acuta va tenuto sotto controllo l'ematocrito ogni 48 ore per valutare se il paziente comincia a produrre nuovi globuli rossi.
Giotto è stato quindi dimesso e continuerà la terapia domiciliare per un mese con compresse da somministrare con il cibo.
Cogliamo l'occasione per ricordare ai proprietari di animali, specialmente di cani, che, se proprio è necessario usare dei rodenticidi, di prestare la massima attenzione e di riporre le esche negli appositi box. A volte anche queste accortezze risultano però inefficaci perchè i ratti possono prendere il bocconcino e portarlo fuori rendendolo cosi accessibile ai vostri cani.